I Borghi del Chianti Tot. 198 km

I Borghi del Chianti sono:

  • Castelnuovo Berardenga
  • San Gusmè
  • Gaiole in Chianti
  • Castellina in Chianti
  • Panzano in Chianti
  • Montefioralle
  • Greve in Chianti

Castelnuovo Berardenga venne costruito nel 1366 come “castello nuovo” dalla città di Siena per la sua posizione strategica al confine con la terra senese. Fu sotto il controllo di Siena fino al 1555, anno in cui Siena fu sconfitta dal Granducato dei Medici. Dell’originario sistema difensivo resta ancora l’alta torre in Piazza Petrilli, trasformata nel 1755 in torre dell’orologio della città. Designata come City Slow, la città offre un’atmosfera rilassata e tranquilla evidenziando uno stile di vita toscano autentico e genuino. Nel centro storico si trova l’imponente Vicolo dell’Arco, caratterizzato da ripide scale in pietra che presentano un arco decorato da un bellissimo bassorilievo. Nelle vicinanze si trova la Chiesa dei Santi Giusto e Clemente, costruita nel corso del XIX secolo e che espone una Madonna con Bambino di artista senese del Rinascimento.

Non molto distante da qui si trova la Chiesa della Madonna del Patrocinio che espone una venerata Madonna in terracotta dipinta e invetriata del XIV secolo, rinvenuta nei ruderi del castello dove oggi è il Vicolo dell’Arco. Un’altra attrazione nelle vicinanze è Villa Chigi Saracini, costruita nel XIX secolo e circondata da uno splendido giardino rinascimentale all’italiana e da un parco paesaggistico all’inglese. A Castelnuovo Berardenga si trova un museo unico nel suo genere, il Museo del Paesaggio, ospitato in un edificio della fine dell’Ottocento, un tempo utilizzato come mattatoio pubblico. Il percorso museale si prefigge l’obiettivo di far riflettere sulle trasformazioni del mondo, sul termine mutevole di “paesaggio” e, in generale, sul dedicato al rapporto tra l’uomo e l’ambiente.

San Gusme’: La pittoresca cittadina situata a meno di 5 km dal centro cittadino di Castelnuovo. Un vero gioiello, apparentemente incontaminato dal tempo, arroccato su una collina che offre fantastiche viste panoramiche. San Gusmè, fin dalla sua fondazione, restò sempre sotto l’influenza di Siena e poi del Granducato di Toscana, probabilmente anche grazie alla sua posizione strategica che, dall’alto del suo colle, domina l’intera vallata. Ancora oggi, dai punti strategici del paese è possibile ammirare degli scorci incredibili nei quali si riconosce Siena, la Torre del Mangia e il Duomo. Anche se di modeste dimensioni, il borgo è un piccolo gioiello tutto da esplorare con le sue stradine caratteristiche e gli edifici che conservano i segni della storia. Non ci sono musei, cinema o pub: nel villaggio sono presenti solo pochissimi negozi, due ristoranti e un ufficio postale, i servizi necessari per la sopravvivenza. Proprio l’assenza di grandi negozi e di piazze popolose, rendono il borgo ancora più magico; a guardarlo, San Gusmè sembra un paese di altri tempi all’interno del quale il tempo e lo spazio sono sospesi a favore di quella grande e modesta bellezza.

Gaiole in Chianti è un altro importante centro del territorio del Chianti Classico, dove alcune delle cose da vedere più popolari sono senza dubbio le cantine, luoghi di sublimi degustazioni di prodotti tipici, olio e vino. Ma non è tutto: oltre al suo vino Chianti Classico, Gaiole è immersa in un paesaggio stupendo, caratterizzato da antichi castelli e pievi romaniche. Situata ad est di Radda, Gaiole offre una panoramica anteprima di quelle che furono le battaglie per la conquista del potere locale, che dominarono queste terre per oltre cento anni: dalla famiglia dei Medici a quella dei Ricasoli, dai Guelfi ai Ghibellini ed alle continue guerre per la supremazia territoriale tra Firenze e Siena. Furono proprio questi continui conflitti a stimolare la realizzazione dei borghi fortificati e dei castelli dalle numerose torri di avvistamento che oggi tutti noi possiamo visitare nell’area circostante. Ma da tutto questo caos, è nata la tradizione vinicola di Gaiole che ha portato alla produzione del famoso Chianti Classico. Gaiole vanta, infatti, della più grande cantina dell’area del Chianti Classico: il Castello di Brolio, ovvero quello stesso castello dove il Barone Bettino Ricasoli inventò la formula del Chianti nel 1872. Ottimi vini che variano in base alla composizione del suolo, all’intensità del sole ed alla pioggia. Vi consigliamo di fare un tour delle cantine del Chianti, un percorso sensoriale e gustativo tra le varietà vinicole di questa splendida regione, alla scoperta di squisiti vini che raccontano, attraverso aromi, sapori e profumi, la storia di questa terra. Vini che seguono rigorosamente i precetti del Chianti Classico e le regolamentazioni dei vitigni di San Giovese.

Il suggestivo Castello di Brolio domina da oltre 10 secoli le vallate che lo circondano nella parte meridionale del Chianti Classico. Situato su un’alta e solitaria collina a pochi chilometri dal centro di Gaiole in Chianti, il castello ha origini longobarde e sin dal 1141 appartiene all’importante famiglia toscana dei Ricasoli. Il Castello di Brolio – in realtà solo i giardini perché la famiglia ancora ci abita – è visitabile a pagamento. Il tour di base prevede la visita libera e senza guida ai giardini che circondano il castello. Si può a piacere aggiungere anche una visita guidata al museo. Il tour classico prevede la visita alle cantine e degustazione, mentre il tour dei vigneti prevede una visita ai vigneti sperimentali, la cantina e degustazione; tutte e due sono fatti solo su prenotazione. il biglietto per tutti i tour include una degustazione di vini all’enoteca del castello.

Alla scoperta della città etrusca di Castellina in Chianti.  Soltanto la spettacolare strada che si percorre per arrivare a questo angolo paradisiaco quasi nascosto tra le sinuose colline del Chianti è ragione sufficiente per fermarsi e visitarne le stradine in pietra ed il caratteristico centro storico. Ad ogni modo, come se non bastasse, Castellina vanta un passato ricco di storia ed eventi interessanti che risalgono all’età del Bronzo, per non parlare della sua attiva partecipazione nella produzione di olio e vino.

Essendo situata tra l’influente e potente città del Rinascimento per eccellenza – Firenze – e Siena, Castellina si presenta come il luogo ideale per coloro che visitano la Toscana per la prima volta e desiderano esplorare l’area del Chianti e le sue meraviglie, come le località di Greve in Chianti o Castelnuovo Berardenga, affascinanti borghi che meritano di essere inclusi nel vostro itinerario. E, come se lo stupore dell’architettura locale che conserva lo charm dei tempi che furono non bastasse, l’incanto della natura e del panorama che si apre davanti a chi percorre le strade che attraversano le valli di Pesa, Arbia ed Elsa completa un quadro da favola.

Storicamente, Panzano in Chianti si è visto maltrattato più e più volte nel corso della storia. Situato praticamente nel bel mezzo dei territori posti sotto l’influenza delle due rivali in costante conflitto – Siena e Firenze – fu distrutto nel 1260 ed ancora nel 1397, durante il 15° e 16° secolo, quando cambiava continuamente passando sotto il controllo prima di Firenze, poi di Siena e così via. Ciò che rimane dell’originale centro storico medievale è oggi incorporato nel campanile della chiesa di Panzano Alto. La chiesa di Santa Maria fu ricostruita nel 19° secolo sopra al vecchio edificio medievale vanta una suggestiva scalinata in pietra (perfetta come sfondo per fare delle bellissime foto) ed include all’interno della sua struttura quella che un tempo era la torre del castello più volte distrutto.

Montefioralle, poco lontano dal centro di Greve in Chianti, è un borgo fortificato entrato a far parte della prestigiosa rete dell’associazione I Borghi più belli d’Italia.
Dalle stradine lastricate si innalzano pittoresche case in pietra che conferiscono al borgo un’atmosfera sospesa tra medioevo e meraviglia, circondato dai più classici e suggestivi panorami toscani.

La storia di Greve in Chianti è fortemente collegata con il bellissimo castello di Montefioralle, situato sopra la città: un tempo (nel 13° secolo), infatti, serviva come piazza centrale del castello. La posizione strategica – all’incrocio di tre importante strade usate dai pellegrini, la Chiantigiana, la strada per il Valdarno e quella per la Val di Pesa – ne favorì lo sviluppo economico. All’inizio del 16° secolo, la piazza dalla curiosa forma era già stata costruita: in seguito, fu definita dal Gran Duca Leopoldo “una bellissima piazza, dove ogni sabato si tiene un grosso mercato di bestiame ed alimenti”. Quel mercato viene organizzato tutt’oggi ogni sabato – ad eccezione del bestiame, vi sono ancora un sacco di bancarelle dove potrete trovare frutta e verdura fresche, formaggi, olive, oggettistica per la casa, fiori e vestiario.